EFFETTI DEL PETROLIO SULLE BARRIERE CORALLINE
Ora che sappiamo cosa e’ successo alle Mauritius, e’ nostro dovere capire cosa succede anche sotto la superficie marina quando accade una catastrofe di tale portata. Sono ormai anni che gli scienziati attribuiscono la colpa dello sbiancamento dei coralli non solo al surriscaldamento dei mari ma anche, e soprattutto, all’inquinamento provocato dall’industria dei combustibili fossili.

Ma cos’e’ lo sbiancamento dei coralli? Tutti sappiamo come i coralli diano il caratteristico colore a certi oceani paradisiaci, e cio’ e’ dovuto ad una simbiosi tra i polipi che costituiscono il corallo e delle particolari alghe. Quest’ultime sono in grado di effettuare la fotosintesi da cui i polipi traggono il loro nutrimento. Ma dal momento in cui la temperatura marina aumenta o avvengono dei cambiamenti nella sua composizione chimica, le alghe non sono piu’ in grado di effettuare la fotosintesi distaccandosi dal corallo, i cui poilipi moriranno di fame, lasciando soltanto la struttura calcarea di colore pallido.
Purtroppo un evento di tale portata rischia di accelerare tale processo di sbiancamento dei coralli, coadiuvato anche dal sempre piu’ pressante surriscaldamento globale.
